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Il 29 settembre 2022 si celebra la terza Giornata Internazionale della Consapevolezza sugli Sprechi e le Perdite Alimentari indetta dalle Nazioni Unite, una ricorrenza sul calendario prevista per affrontare un enorme problema che attraversa il Pianeta: più di un terzo del cibo prodotto a livello globale viene sprecato*, con importanti ripercussioni economiche, sociali ed ambientali. A sollevare il problema a livello planetaria fu la FAO nel 2011. Nell’ultima decade la percezione del problema è andata crescendo e anche l’adozione di alcune misure che però sono ancora lontane dall’essere risolutive.
Pensate solo che se riuscissimo nel mondo a dimezzare gli sprechi alimentari, l’Earth Overshoot day si sposterebbe in avanti di ben 13 giorni.
Del dimezzamento degli sprechi si parla anche nell’elenco degli obiettivi di sviluppo sostenibile 2030: il punto 12,3 prevede di tagliare lo spreco alimentare globale pro capite sia a livello di vendita al dettaglio che di consumo entro il 2030, nonché di ridurre le perdite alimentari lungo le catene di produzione e di approvvigionamento.
Ognuno può e deve fare la propria parte aumentando la consapevolezza, evitando gli eccessi, accorciando le filiere…
In un ristorante ad esempio si può analizzare che tipo di cibo si spreca di più per capire come evitare o ridurre il fenomeno, si può fare cultura - anche scrivendo dei cartelli - verso la clientela in merito alle doggy bag (invitandoli a portare con loro a casa gli avanzi grazie alla scelta del contenitore giusto take away) che alcuni rifiutano o non chiedono (per vergogna!) quando invece dovrebbe essere normale pensare a come salvare il cibo (e magari avere pronto il pranzo del giorno dopo).
Se lavorate in un ristorante e cercate altre informazioni contro lo spreco di cibo vi segnaliamo il nostro approfondimento
Se a fine servizio invece rimangono cibi invenduti e le rimanenze non possono essere riutilizzate l’indomani, potreste preparare delle “mistery box” ovverosia delle scatole piene di cibo invenduto, - utilizzando sacchetti o contenitori da asporto - da vendere a metà prezzo. Esistono alcune app - una delle quali come vi racconteremo tra poco si impegna particolarmente in questo mese- che rendono ciò possibile ma se avete buoni canali di comunicazione, potrebbe essere sufficiente pubblicare un post sui vostri social per far diffondere la voce. Un’altra via è quella di contattare ong locali che alla chiusura recuperano le rimanenze per distribuirle a chi ne ha bisogno.
Tra le realtà che hanno deciso di accendere una luce nella lotta allo spreco vi è anche Too Good To Go, l’app contro lo spreco alimentare, con un intero mese, quello di settembre, per vincere una ambiziosa sfida: salvare 400 tonnellate di cibo. Considerando che in media un italiano getta 2 kg di cibo al mese*, spiegano dalla applicazione, evitare che 400 tonnellate finiscano nella spazzatura, significherebbe compensare lo spreco di 200.000 cittadini italiani per un mese, l’equivalente di città come Trieste o Taranto. Non solo questione di etica ma anche di riduzione dell’impatto ambientale. Una tale quantità di cibo salvata dalla spazzature equivale infatti a evitare l’emissione di 1.000 tonnellate di CO2eq, necessarie per la produzione degli alimenti, che equivalgono a 200 viaggi in aereo intorno al mondo e alle emissioni di CO2eq di 130 cittadini italiani in un anno.
* Giordano et al., Quantities, Determinants, and Awareness of Households’ Food Waste in Italy: A Comparison between Diary and Questionnaires Quantities, 2019: https://www.mdpi.com/2071-1050/11/12/3381/htm