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Il comparto agricolo è sicuramente quello che più risente e subisce gli effetti, molto spesso devastanti, dei cambiamenti climatici, ma a ben vedere è anche il settore che maggiormente si spende per contrastarli in particolare investendo su tecniche agricole sempre più sostenibili e modelli di produzione biologica.
Anabio, l’associazione dei produttori biologici di CIA- Agricoltori Italiani, ricorda come “Il cambiamento climatico colpisce l’agricoltura, riduce le produzioni e mette a rischio la sicurezza alimentare e la disponibilità di acqua potabile in molti territori del pianeta, come l’area del Mediterraneo”. Il riscaldamento globale accompagnato dal moltiplicarsi di fenomeni metereologici estremi hanno generato dissesto idrogeologico, siccità, salinizzazione delle aree costiere, variazioni degli agro-ecosistemi e diffusione di nuovi insetti dannosi. Basti pensare inoltre che oggi si stima che il 20% del territorio nazionale è a rischio desertificazione.
Se ciò non fosse già sufficiente a mettere a rischio il nostro sistema agricolo bisogna anche aggiungere le problematiche legate all’incontrollata cementificazione dei terreni più fertili, l’inquinamento e la perdita di sostanza organica del suolo.
In questo quadro desolante per il nostro settore agricolo uno spiraglio è rappresentato dalla “buona agricoltura” quella, come ci spiega Anabio, che mitiga l’effetto serra, produce energie rinnovabili e ha un ruolo primario nell’assorbimento di anidride carbonica.
In particolare, l’impiego di tecniche agricole sostenibili garantisce una produttività duratura, accresce la fertilità dei suoli e salvaguarda la biodiversità, ma soprattutto, la crescita del tasso di sostanza organica nel terreno rappresenta il più importante sistema di assorbimento del carbonio sul nostro pianeta. Oltre alle tecniche un ruolo fondamentale nel constare l’effetto serra lo ha la produzione biologica
L’agricoltura Bio tanto può fare per mitigare gli effetti del riscaldamento globale e questo grazie al miglioramento delle attività zootecniche, allo stoccaggio di carbonio nel suolo e nella vegetazione, e allo sviluppo del metodo biologico e di pratiche sempre più green. “In questo senso - spiega Federico Marchini Presidente di Anabio-Cia - l’agricoltura biologica è una delle strade da seguire, rappresentando un nuovo paradigma produttivo basato sull’economia circolare e digitale…Con l’impegno e il sostegno dei giovani e della comunità scientifica, possiamo arrivare alla piena affermazione dell’agricoltura biologica, contribuendo a imprimere una svolta per interrompere e invertire il ciclo del riscaldamento climatico. Diversamente, si produrrebbero situazioni irreversibili per il futuro del Pianeta”.
In quest’ottica dall’inizio del 2019 è disponibile per gli agricoltori, sul portale del SIAN, una banca dati sementi biologici, che avrebbe dovuto consentire agli agricoltori di conoscere e accedere alle sementi bio disponibili. Purtroppo, dall’inizio dell’anno poco è cambiato in termini di reale e sostanziale disponibilità di materiale riproduttivo biologico certificato. Per questo motivo Anabio ha chiesto al Ministero delle Politiche Agricole l’immediato finanziamento di un Piano di ricerca sulle sementi biologiche, che abbia come obiettivo quello di aumentare la disponibilità di varietà selezionate e conciate, quindi idonee alle specifiche pratiche agronomiche, in funzione delle peculiarità delle produzioni biologiche.
Un obiettivo che diventa sempre più urgente, secondo Anabio-Cia, alla luce da un lato dell’articolo 13 del Regolamento Ue 848/2018, “Disposizioni specifiche per la commercializzazione di materiale riproduttivo vegetale di materiale eterogeneo biologico” e delle decisioni successive, che prorogano al 31 dicembre 2019 l’iscrizione alla sperimentazione di altre sementi di materiale eterogeneo di avena, frumento, orzo e mais, ed estendono la durata della commercializzazione sperimentale fino 28 febbraio 2021, e dall’altro dalla crescita dell’agricoltura biologica.
Infatti, lo sviluppo registrato negli ultimi anni del comprato bio sia rispetto agli operatori che alle superfici coltivate richiedono la messa a disposizione di materiale riproduttivo tale da consentire uno sviluppo qualitativo e distintivo del bio italiano.
Ci auguriamo quindi, per noi e il nostro pianeta che questa richiesta sia ascoltata.
Fonti:
http://www.anabio.it/sezioni/titolo/clima-anabio-cia-agricoltura-bio-riduce-effetto-serra-e-tutela-suoli
http://www.anabio.it/sezioni/titolo/agricoltura-anabio-cia-subito-piano-di-ricerca-per-le-sementi-biologiche-2
http://www.anabio.it/sezioni/titolo/clima-anabio-cia-aderisce-al-global-strike-for-future
Post a cura di Valeria Morelli 2.0