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Da alcuni giorni sono disponibili sul web i risultati del “6° Osservatorio nazionale sullo stile di vita sostenibile” attraverso cui LifeGate, in collaborazione con Eumetra MR, mostra come gli italiani attuino i temi della sostenibilità nella vita di tutti i giorni proiettandoli nel futuro.
I temi legati alla sostenibilità ambientale interessano un numero in costante crescita di italiani: si calcola che in Italia ci siano circa 36 milioni di cittadini appassionati e interessati al tema e ben il 72% degli intervistati considera la sostenibilità un patrimonio comune in grado di influenzare le abitudini quotidiane. Ad essere maggiormente interessati sono soprattutto i giovani della Generazione Z (dai 18 ai 24 anni) e le donne di età compresa tra i 35-54 anni, diplomate o laureate, professionalmente attive.
Dall’indagine è emerso che ben il 46% della popolazione (un dato in aumento del 14% rispetto al 2019) comprenda chiaramente il vocabolario della sostenibilità, il 70% conosca il fenomeno del riscaldamento globale (e il dato sale al 81% nel caso della Gen Z), il 63% della crisi climatica (70% Gen Z), il 63% l’energia sostenibile (+20% rispetto al 2019), il 51% l’alimentazione sostenibile (+13%), il 46% la mobilità sostenibile (+23%), il 40% la moda sostenibile (+20%), il 40% il turismo sostenibile (+15%) e il 34% la sostenibilità sociale (43% nella Gen Z).
Per l’87% degli intervistati è fondamentale l’introduzione di un Ecobonus che garantisca uno sconto fiscale a chi realizza lavori di efficientamento energetico nella propria abitazione e nel proprio condominio. Secondo l’86% del campione intervistato debbono essere attivate direttive regionali che pongano un veto all’impiego sulle spiagge di prodotti in plastica monouso e l’Unione Europea, a partire già dal prossimo anno, deve bloccare l’utilizzo di piatti, cannucce e posate in plastica monouso.
L’83% degli intervistati dichiara di fare sempre la raccolta differenziata, il 40% di limitare l’utilizzo di bottiglie di plastica, il 30% di utilizzare mezzi di trasporto meno inquinanti (38% Gen Z) e il 29% di consumare prodotti a chilometro zero. In media, il 26% del campione è disponibile a sostenere un costo maggiore per acquistare prodotti sostenibili: il 44% degli intervistati pagherebbe di più per acquistare prodotti a km 0, il 36% prodotti bio, il 36% giocattoli con materiali sostenibili 36%, il 32% (40% Gen Z) energia rinnovabile, il 24% (35% Gen Z) sistemi di domotica per un risparmio energetico.
La stipula di una polizza a copertura dei danni ricollegabili alle calamità causate dai cambiamenti climatici interessa al 19% (+6% rispetto al 2019) mentre il turismo sostenibile è un tema che piace al 40% degli intervistati (+ 15%) e 10,5 milioni di italiani dichiarano di voler optare per una vacanza sostenibile a costo di dover spendere un prezzo maggiore.
In materia di abbigliamento, il 46% degli intervistati dichiara che le loro scelte dipendano dal prezzo e, per il 44%, dalla qualità del prodotto e solo il 17% è sensibile alla provenienza dei materiali (il dato sale al 32% quanto sono intervistati membri della Generazione Z).
Secondo il 61% degli intervistati un’azienda è sostenibile se usa responsabilmente le risorse, secondo il 32% se è attenta ai lavoratori, secondo il 30% se controlla la filiera, secondo il 26% se fornisce informazioni trasparenti ai clienti e per il 34% del campione della Gen Z è fondamentale l’assistenza continuativa ai clienti.
In materia di investimenti l’89% degli intervistati dichiara che, a parità di rendimento, opterebbe per investimenti sostenibili e addirittura il 67% farebbe questo tipo di investimento anche a costo di ottenere un rendimento inferiore.
Oltre ai risultati della ricerca sulla piattaforma sono disponibili gli interventi video di Sergio Costa (Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare), di Massimo Gaudina (Capo Rappresentanza Commissione Europea Milano), di Ferruccio de Bortoli (giornalista e scrittore), di Daniele Manca (vice direttore Corriere della Sera), di Cino Zucchi (architetto), di Francesco Morace (sociologo e saggista), di Daniel Lumera (docente, scrittore e formatore internazionale), di Francesco Barberini (aspirante ornitologo), di Enrica Arena (co-founder Orange Fiber) e di Osvaldo De Falco (CEO di Biorfarm).
“I risultati di questa sesta edizione dell'Osservatorio confermano che stiamo vivendo in un'epoca di cambiamento dove le persone hanno allineato le proprie scelte quotidiane ai temi del rispetto sociale e ambientale – il commento di Enea Roveda, CEO di LifeGate - Questo momento difficile ci ha obbligato a fermarci come individui e come Paese, a riflettere sulla futilità di tante cose che ritenevamo essenziali. Questa nuova consapevolezza non può che accelerare il passaggio verso un'economia resiliente e sostenibile”.
“In quest’ultima indagine abbiamo visto che dal 2015 la conoscenza della sostenibilità è raddoppiata, soprattutto nei giovani, e più di 7 italiani su 10 sono coinvolti e praticano una militanza concreta, ancora di più nella Generazione z - ha dichiarato Renato Mannheimer di Eumetra MR - una crescita enorme, dati che non si possono trascurare neanche nelle scelte politiche”.
La ricerca - patrocinata dalla Commissione Europea, Ministero dell’Ambiente, Regione Lombardia, Comune di Milano, Assolombarda, ConfCommercio e sostenuta da BWT (Best Water Technologies), BWH Hotel Group – Best Western, Just Eat, Opel, Ricola, Gruppo Unipol e Vaillant – è stata realizzata su un campione di 800 individui tra i 18 e i 24 anni.
FONTE: comunicato stampa osservatorio