Uno degli ambiti che fa registrare un profondo mutamento della sensibilità del pubblico è di certo quello alimentare: ad esempio sempre maggiore è la richiesta di prodotti sostenibili la cui conservazione avvenga senza l’uso di additivi ma a cambiare sono anche le modalità di approvvigionamento, complici anche le rivoluzioni degli ultimi due anni tra lockdown e smart working. Queste tendenze, manifeste in forme sempre più durature e irreversibili, stanno comportando un forte impatto nella produzione e nella distribuzione alimentare.
Come è emerso nel corso dell’undicesima edizione della rassegna “Economia sotto l’ombrellone” svoltasi a Lignano Sabbiadoro, seppur negli Usa ci siano alcuni segni di crisi, la grande distribuzione tiene ancora il passo, ma crescono i volumi di vendita dell’e-commerce che consente di avere le merci direttamente a casa e “rivive” il negozio di vicinato che garantisce al consumatore un rapido approvvigionamento e un’esperienza d’acquisto di qualità grazie al supporto di un venditore specializzato che conosce i gusti e le abitudini del cliente.
I negozi di montagna e quelli attivi nei piccoli borghi rappresentano un “servizio sociale” la cui unica speranza di sopravvivenza è legata al turismo e comunque ai prodotti di eccellenza.
Gli esperti presenti nella manifestazione hanno infatti sottolineato che i grandi cambiamenti in atto nella distribuzione sono legati anche alla maggior attenzione che il consumatore ripone sulla sostenibilità, sulla salubrità e sulla qualità dei prodotti. In questo contesto l’etichetta rappresenta un elemento importantissimo e deve riportare tutte le informazioni richieste dai consumatori rispetto alla sostenibilità, alla salubrità, al benessere animale e alla tutela dei lavoratori.
A questo proposito il “Made in Italy” costituisce una garanzia nell’ambito enogastronomico e consente alle aziende di produzione di trovare nuovi mercati a dispetto dei problemi legati ad una scarsa presenza italiana nella Gdo internazionale al contrario di quanto accade ai prodotti francesi che, grazie alle catene distributive transalpine, hanno un canale preferenziale nel mondo.
Anche le nuove tecnologie possono rendere sempre più naturali, sostenibili e salubri i prodotti che arrivano sulle tavole: sono in commercio attrezzature di cottura a bassa temperatura e di conservazione ad alta pressione che consentono di conservare a lungo le qualità dei prodotti senza additivi e conservanti e sistemi di irrigazione e analisi con controllo a distanza delle coltivazioni che riescono a ridurre notevolmente i consumi di acqua e l’uso di fertilizzanti. Nuove tecnologie consentono infine un migliore controllo dei magazzini delle aziende distributrici riducendo gli sprechi dei prodotti deperibili e confezioni più sostenibili e leggere riducono l’inquinamento connesso alla distribuzione.
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