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C’è una risorsa naturale che diamo talmente per scontata ed inesauribile da non classificarla nemmeno come una risorsa vera e propria: il suolo. Molti di noi ricorderanno “Waterwold” – film di fantascienza della metà degli anni ’90 interpretato da Kevin Costner - e delle avventure del suo protagonista alla ricerca degli ultimi lembi di terra ancora non sommersi dalle acque: la situazione, almeno per il momento, non è così disperata, ma il rischio di considerare il suolo, un domani, merce rara non è così fantascientifico.
Secondo i dati contenuti nel rapporto tecnico pubblicato nel novembre 2015 dal Centro comune di ricerca della Commissione europea e dall'Istituto norvegese di ricerca sulla bioeconomia, ogni anno, nell’Unione Europea ammontano a 173 milioni di tonnellate CO2 le emissioni ricollegabili alla perdita di sostanza organica del suolo. Solo la Federazione Russa e l'Indonesia hanno registrato un dato maggiore di emissioni legate al degrado del suolo organico dovuto essenzialmente alle attività umane.
Considerato questo scenario, a Bilbao, in occasione del Congresso Mondiale 2019 di ISWA (International Solid Waste Association), l’European Compost Network (ECN) e il Consorzio Italiano Compostatori (CIC) hanno deciso di presentare “S.O.S. Soil - Save Organics in Soil", un’iniziativa finalizzata a sensibilizzare opinione pubblica, aziende e autorità pubbliche ad una gestione sostenibile del suolo e ad incrementare le occasioni di valorizzazione della materia organica nel suolo.
Negli ultimi anni – e soprattutto a seguito dell'accordo di Parigi – fra l’opinione pubblica è aumentata la sensibilità sui cambiamenti climatici e sono state lanciate nuove sfide per sviluppare strumenti che riescano a bilanciare gli interessi privati e della società nell’ottica di una gestione del territorio sostenibile e non clima-alterante.
Va, ad esempio, preservato il livello delle riserve di carbonio presenti nei terreni prevenendo o comunque minimizzando ulteriori perdite. Gli esperti riuniti in S.O.S. Soil hanno poi sottolineato che va incentivata l'aggiunta di materia organica di qualità igienizzata e stabilizzata proveniente dal trattamento biologico delle biomasse di provenienza agricola, agroindustriale ed urbana (come, ad esempio, i rifiuti organici) al fine di arricchire il suolo con elementi nutritivi e di microrganismi che possano incentivare i cicli biologici. Queste pratiche non aiuterebbero solo il clima, ma migliorerebbero anche la fertilità dei suoli e la qualità dell'acqua e dell'aria.
“Il suolo è una risorsa vitale e non rinnovabile per gli ecosistemi, poiché svolge un ruolo essenziale in servizi come la depurazione delle acque e la produzione alimentare”, ha sottolineato il presidente dell’ECN Kristel Vandenbroek. “È anche un importante ‘magazzino’ globale del carbonio, con un potenziale significativo per ridurre le emissioni di gas serra. Tuttavia, la capacità del suolo di fornire servizi ecosistemici - in termini di produzione alimentare, come riserva di biodiversità e come regolatore di gas, acqua e sostanze nutritive - è sottoposta a forti pressioni”.
“Il riciclaggio organico svolge un ruolo importante nell'economia circolare. È un elemento chiave nella mitigazione del clima e nel preservare la fertilità del suolo. Sono molto orgoglioso di ospitare il lancio di questa iniziativa che sottolinea l'importanza del suolo nell'economia circolare”, ha aggiunto il presidente dell'ISWA, Antonis Mavropoulus.