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Lo scenario che emerge dalla lettura di Mare Monstrum 2019, dossier elaborato da Legambiente sulla base dei dati forniti dalle Forze dell’ordine e dalle Capitanerie di porto, è degno delle più cupe atmosfere dei thriller televisivi: sulle coste italiane, ogni giorno, vengono commessi ben 56 reati ambientali (più di 2 ogni ora e quasi 3 per ogni chilometro del litorale italiano). Più in dettaglio, nel corso del 2018 sono state accertate ben 20.437 infrazioni (+20% rispetto all’anno precedente), sono state denunciate o arrestate 23.554 persone (+20%) e sono stati perfezionati 5.834 i sequestri (+22%) il cui valore – sommato alle sanzioni penali e amministrative elevate dalle Forze dell’ordine - ammonta a 1,5 miliardi di euro. Fra le illegalità riscontrate continuano a “primeggiare” quelle relative al ciclo del cemento (34% del totale complessivo dei reati), seguite dall’inquinamento delle acque (33,1%), dalla pesca di frodo (23,1%) e dalle infrazioni al codice della navigazione (9,8%).
Oltre la metà degli illeciti riscontrati (52,7%) è avvenuto in Campania, Puglia, Sicilia o Calabria. In questa triste classifica la Campania è capolista con 3.483 infrazioni (il 17%) 4.141 persone denunciate o arrestate e 1.397 sequestri.
Rispetto ad un anno fa si registra una riduzione dei reati ricollegabili al saccheggio delle risorse ittiche che calano del 10% e del 9,3% per numero di persone denunciate e arrestate così come scendono anche le condotte illecite nella navigazione da diporto (- 31,3% rispetto all’anno precedente per quanto riguarda le infrazioni e - 27,6% per quanto riguarda le persone denunciate).
Nelle lotta all’inquinamento, come ogni anno, anche questa estate, la ciurma di Goletta Verde di Legambiente farà la sua parte monitorando la qualità delle acque marine, denunciando i reati ambientali, il degrado, l’abusivismo edilizio, il sempre più dilagante fenomeno del marine litter, ma anche informando e sensibilizzando i cittadini sui temi della salvaguardia ambientale.
Partita il 24 giugno dal Friuli-Venezia Giulia, Goletta Verde circumnavigherà lo stivale approdando, nel corso delle sue 25 tappe, in 15 regioni costiere italiane, fino ad approdare, il 14 agosto prossimo in Liguria.
L’edizione di quest’anno di Goletta Verde è stata resa possibile grazie al sostegno di partner come CONOU (Consorzio nazionale per la gestione, raccolta e trattamento degli oli minerali usati), Novamont, Assovetro, Endless Ocean, Ricrea, Consorzio nazionale per il riciclo e il recupero degli imballaggi in acciaio e Pramerica SGR (Pramerica Sicav Social 4 Future). Il ruolo di media partner è invece svolto da La Nuova Ecologia.
«I dati del nostro dossier ci dicono che l’Italia costiera è ancora sotto attacco, nonostante l’incessante lavoro delle Forze dell’ordine e dalla Capitaneria di porto che ora hanno a disposizione anche nuovi strumenti di contrasto offerti dalla legge sugli ecoreati – dichiara Stefano Ciafani, Presidente di Legambiente –. Un impegno che, anche se unito alla crescente sensibilità e attenzione dei cittadini, evidentemente non basta. I numeri ci dicono che bisogna fare di più e meglio. Ed è l’obiettivo che ci poniamo anche quest’anno con il nuovo viaggio di Goletta Verde che per tutta l’estate manterrà alta l’attenzione contro i nemici del mare, per combattere le trivellazioni di petrolio, la mala depurazione, il cemento illegale e il marine litter. È ora di dire basta ad ogni forma di alibi e intervenire in maniera decisa per porre fine a queste emergenze che causano danni all’economia, al turismo e soprattutto all’ambiente a partire dalla gestione delle acque reflue e dall’adeguamento del nostro sistema depurativo. Non va dimenticato che sono già quattro le procedure di infrazione comminate all’Italia dall’Ue con un nuovo deferimento alla Corte di Giustizia arrivato pochi mesi fa. Soldi che avremmo potuto spendere per progetti innovativi a tutela del mare. È inoltre urgente approvare una legge che centralizzi le competenze degli abbattimenti degli abusi edilizi, attraverso le prefetture, per evitare il ricatto elettorale alla base della mancata azione da parte dei comuni e poi approvare la norma sul fishing for litter per permettere ai pescatori di tutta Italia di fare gli spazzini del mare»