Dal 2015 l’ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile) è impegnata in un’attività di monitoraggio e osservazione costante delle plastiche nei mari, nei fiumi, nei laghi e sulle spiagge, analizzando allo stesso tempo gli equilibri degli ecosistemi e cercando di promuovere la sostenibilità e le buone partiche.
Dai dati raccolti dall’Agenzia è stato evidenziato come oggetti e frammenti di plastica rappresentino l’80% dei rifiuti raccolti sulle spiagge. Soli i frammenti, generati dalla disintegrazione della plastica, costituiscono il 46% degli “oggetti” rinvenuti lungo le spiagge italiane, dove inoltre è stata stimata la presenza di almeno 100 milioni di cotton fioc.
Nostra! In pochi anni la diffusione della plastica ha raggiunto livelli altissimi, basta osservare gli oggetti che comunemente ci circondano, la loro funzionalità e spesso il basso costo sommato alla resistenza del materiale hanno reso questi beni irrinunciabili trasformando quella che potevamo definire una “comodità” in un’emergenza ambientale.
Quindi la lotta alla plastica deve partire innanzitutto da una nostra maggiore consapevolezza evitando gli abusi e comprendendo l’importanza delle nostre singole azioni quotidiane.
In merito a ciò l’ENEA ha deciso di puntare sulla ricerca, come? Sviluppando nuove tecnologie per sostituire o ridurre l’utilizzo della plastica. Progetti che puntano sulla ricerca di prodotti ‘plastic free’, biodegradabili e a zero impatto ambientale e di processi per recuperare rifiuti a base di plastica.
Il tema dei prodotti plastic-free è fra quelli sui quali l’ENEA si sta concentrando maggiormente. Un esempio è rappresentato dal progetto “Biocosì” sviluppato dal laboratorio di Sostenibilità, qualità e sicurezza delle produzioni agroalimentari” del centro ENEA di Brindisi. Il progetto mira a realizzare imballaggi compostabili partendo dal lattosio. L’idea è quella di riutilizzare le acque reflue della filiera casearia, per produrre una bioplastica biodegradabile e compostabile destinata all’imballaggio alimentare.
Il progetto consente in prima battuta, attraverso un processo di separazione a membrana, il recupero differenziato di tutte le componenti (sieroproteine/peptidi, lattosio e sali minerali) e di acqua ultra-pura; in un secondo momento avviene la produzione di una bioplastica biodegradabile a base PHA (poliidrossialcanoati) ottenuta dal lattosio estratto dai reflui. Grazie a questo processo sono state ad esempio prodotte vaschette per i formaggi o bottiglie per il latte entrambe naturalmente 100% biodegradabili e compostabili.
Sono vari i progetti ENEA che si concentrano sul riciclo del polipropilene da quello volto a dare nuova vita alle retine utilizzate per la mitilicoltura ai processi di valorizzazione della plastica contenuta all’interno di apparecchiature elettriche ed elettrodomestici (RAEE)
Nel primo caso l’ENEA ha sviluppato un processo innovativo per il trattamento e il riciclo delle retine di plastica utilizzate per la produzione delle cozze. Secondo uno studio ENEA-Legambiente, nel 43% delle spiagge italiane monitorate le “calze” usate per la mitilicoltura sono fra i rifiuti spiaggiati più frequenti, soprattutto in prossimità degli impianti di produzione, con tempi di degradazione superiori ai 200 anni. La principale ragione di questa situazione sta nel fatto che la plastica dei retini richiede procedure di smaltimento particolari e costose, che spingono purtroppo i produttori di cozze molto spesso a disperderle in mare con le conseguenze che ormai tutti conosciamo. Quindi questo progetto, consentendo di trasformare in materia prima la plastica delle reti, è fondamentale per risolvere il problema dell’impatto ambientale di questi strumenti, inoltre Il polipropilene recuperato consente ai produttori di cozze di tagliare del 33% la spesa sostenuta per l’acquisto delle nuove retine incentivandoli a non disperderle in mare
Come utilizzare, invece la plastica contenuta nei RAEE? Facendone toner per stampanti 3D. Questo il progetto, sviluppato dal laboratorio ENEA di “Tecnologie per il Riuso, il Riciclo, il Recupero e la valorizzazione di Rifiuti e Materiali” che, oltre a garantire un vantaggio ambientale, consentirebbe una produzione di materiali da stampanti e di bobine ad un costo più basso con risparmi per i consumatori. Ad oggi il progetto è ancora in uno stato embrionale infatti si sta realizzando un protocollo sperimentale per individuare le plastiche RAEE idonee a questa applicazione, ma confidiamo che ben presto arrivino ottimi riscontri.
Fonti
https://www.polimerica.it/articolo.asp?id=21757
https://www.polimerica.it/articolo.asp?id=19343
http://www.enea.it/it/Stampa/news/giornata-mondiale-dellambiente-plastica-da-enea-innovazioni-e-consigli-per-uno-stile-di-vita-sostenibile
https://www.aise.it/anno2019/nuovo-trattamento-per-il-riciclo-della-plastica-sviluppato-da-enea/130313/16