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Il tema della lotta ai cambiamenti climatici è divenuto un argomento protagonista non solo di campagne di sensibilizzazione e di manifestazioni su scala mondiale, ma anche di concreti interventi da parte delle organizzazioni internazionali.
Lo scorso 21 settembre, ad esempio, alla vigilia del Vertice ONU sull'Azione per il Clima, Qu Dongyu, Direttore Generale della FAO, ha presentato l'iniziativa denominata "Una Grande Muraglia Verde per le Città" che si pone l’obiettivo di sostenere misure naturali per combattere il fenomeno del cambiamento climatico.
Secondo gli esperti, infatti, entro il 2050 la percentuale della popolazione mondiale che vive nelle città salirà al 70% e questo fenomeno si concentrerà soprattutto in Africa e in Asia. In mancanza di una adeguata pianificazione territoriale, l’espansione delle città avrebbe effetti estremamente negativi sull'ambiente: a causa della deforestazione e del degrado forestale e di altri spazi verdi all'interno e intorno alle aree urbane, si susseguirebbero gravi casi di siccità, tempeste di sabbia e polvere, ondate di calore, venti estremamente forti, inondazioni e frane, con conseguenze estremamente dannose per milioni di persone.
I vertici della FAO si sono quindi prefissati l’obiettivo di convertire, entro il 2030, circa 500.000 ettari di terra presenti in diverse città trasformandoli in nuove foreste urbane nonché di ripristinare o gestire correttamente circa 300.000 ettari di foreste naturali che si estendono nella regione del Sahel e in Asia Centrale.
La corretta gestione delle foreste urbane e degli alberi consente infatti di abbassare la temperatura dell'aria fino ad 8 °C abbattendo del 40% i costi degli impianti di climatizzazione, diminuendo notevolmente i flussi delle acque meteoriche e migliorando la qualità dell'aria grazie alla riduzione delle polveri e degli agenti inquinanti: dalle previsioni formulate, la Muraglia consentirebbe di catturare, ogni anno, una quantità di anidride carbonica (CO2) variabile da 0,5 a 5 gigatonnellate.