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Con la fine delle vacanze estive, la riapertura delle scuole e il ritorno, per molti, in ufficio dopo mesi di smart working, le strade delle città italiane stanno tornando a brulicare di auto.
Con 64 auto ogni 100 abitanti, gli italiani – una vota “popolo di santi, navigatori e poeti“ – sono un popolo di automobilisti incalliti, rimanendo prigionieri del traffico decine e decine di ore ogni anno: secondo i calcoli degli esperti i romani vantano il triste primato italiano con addirittura 166 ore perse ogni anno nel traffico cittadino.
Tale situazione ha spinto i volontari di Greenpeace a scendere in strada in oltre venti città di tutta Italia per denunciare i problemi della mobilità locale ed indicare soluzioni volte a rendere le città più sostenibili e rispettose del clima e della salute delle persone. Nella Capitale, ad esempio, sul Lungotevere Aventino è stato allestito un simbolico cantiere di Greenpeace per chiedere la realizzazione di percorsi che assicurino connessioni tra le varie piste con possibilità di effettuare scambi con altre forme di mobilità sostenibile.
Misure che non affrontino in modo strutturale il problema della mobilità sostenibile - come, ad esempio, la diffusione di bike lane provvisorie – non consentiranno, infatti, di risolvere le criticità delle città italiane legate alla mobilità alimentata dai combustibili fossili e che purtroppo continua ad essere ampiamente incentivata dal Governo.
Greenpeace, con la campagna #RESTART, chiede quindi che vengano erogati fondi pubblici per sostenere il trasporto pubblico, la riqualificazione delle periferie e lo sviluppo della mobilità alternativa.
«Investire su modelli di mobilità “auto-centrici” significa togliere risorse alle alternative non inquinanti. Per questo le amministrazioni locali devono ripensare il modo in cui le persone si spostano nelle città, che sono al tempo stesso i luoghi con il più alto livello di emissioni di gas serra e quelli con i più gravi problemi di inquinamento atmosferico e problemi di salute connessi», dichiara Federico Spadini, campagna trasporti di Greenpeace Italia. «In questo momento delicato di ripartenza del Paese nella fase post-Covid non possiamo rimanere ancorati alle soluzioni del passato. Gli amministratori locali devono essere lungimiranti e costruire ora la mobilità del futuro, fatta di trasporto pubblico efficiente, infrastrutture per la mobilità ciclistica e pedonale, sistemi di sharing elettrico, trasporto intermodale e spazi progettati per la vita e il benessere delle persone», conclude Spadini.